Olbia, la malattia di Fabrizio ha (forse) un nome: è la sindrome di Perrault-- www.olbia.it
La storia di Fabrizio Pinna, colpito da una rara patologia, ritorna d'attualità.
Tempio, 27 Dicembre 2015
una
serata per raccogliere fondi in favore di Fabrizio Pinna...
Una serata di canti, balli e varietà il cui ricavato verrà devoluto
all'Associazione Pro-Fabrizio.
Fabrizio Pinna è un ragazzo di Olbia affetto da una grave quanto rara
malattia: Atassia.
La casa dove abita è stata invasa dalle alluvioni del 18 novembre 2013 e
del 1 ottobre 2015.
Il fango ha reso completamente inutilizzabili i costosi macchinari per
la riabilitazione del ragazzo e ha distrutto tutto il mobilio della
famiglia, appositamente costruito per agevolare Fabrizio in una serena
gestione della vita quotidiana.
La serata organizzata da uno staff formato da giovani tempiesi
coordinato da Ciro Chirico si terrà presso il Cine-Teatro Giordo alle 21
di mercoledì.
di
Pier Giacomo Pala... Unione sarda
Olbia, 21 Dicembre 2015
La
solidarietà si fa dolce: letteralmente. E’ iniziata questa mattina, nel
centro storico di Olbia, La Fiera del Dolce: l’evento benefico dedicato
a Fabrizio Pinna, il ragazzo olbiese colpito da una rara e sconosciuta
forma di atassia.
Leggi tutto..
www.olbia.it di
Angela Deiana Galiberti
Roma, 5
Dicembre 2015
Solidarietà.
Fabrizio ha una nuova carrozzina.
vedi la
galleria fotografica
Fabrizio, durante la permanenza a Roma
per le ennesime visite al policlinico Gemelli, ha ricevuto in donazione
una nuova carrozzina elettrica. Grazie a questo ennesimo e graditissimo
atto di solidarietà, questa volta fatta da un Anonimo signore, Fabrizio
potrà riprendere ad uscire a passeggio con Kira il suo cane speciale. La
mamma di Fabrizio ha diffuso la fotografia che riprende il figlio in
compagnia di Angelo Usai, per ringraziare l’anonimo filantropo.
Durante la stessa giornata Fabrizio fa visita agli amici della S.I.A.E,
i quali continuano a sostenere la sua causa, durante l'incontro conosce
Annalisa Aglioti, attrice teatrale, cabarettista e danzatrice italiana,
attiva in teatro, cinema e televisione..
Novembre 2015
Grande gesto di solidarietà; LEILA DIVING
CENTER di Manuel Caboni e Giovanni Murgia, ha organizzato una
raccolta fondi per la causa di Fabrizio
03 Ottobre 2015
Anche quest'anno il ciclone si è portato
via i sacrifici di una vita di molte famiglie.
Ciò che non è riuscito a portare via è la solidarietà degli angeli del
fango, siano essi olbiesi e non.
Esprimendo tutta la nostra vicinanza alle famiglie colpite, desideriamo
ringraziare tutte le persone che hanno dato una mano, in particolare a
coloro che ci hanno aiutato a casa della mamma di Fabrizio ( il ragazzo
diversamente abile colpito da una malattia rara ) che per la seconda
volta subisce la furia dell'alluvione che ha distrutto tutto, in
particolare tutti i macchinari che permettevano al ragazzo di vivere una
vita quasi normale.
Nonostante tutto cio' noi del "Comitato Pro Fabrizio" non ci
arrenderemo, anzi lotteremo affinché il ragazzo recuperi i macchinari
che hanno subito danni ( abbiamo già provveduto a portarli dagli
specialisti del settore per un eventuale recupero) in particolare ci
impegneremo in una raccolta fondi per acquistare una nuova casa, anche
se piccola,ma che sia agevole per un disabile e soprattutto al sicuro
dalle alluvioni.
Questo perché ormai Fabrizio la mamma e la sorella non vogliono più
vivere in quella casa che ormai è diventata un incubo che genera paura
anche quando cadono poche gocce.
Grazie a tutti!
Firmato "il Comitato Pro
Fabrizio".
02 Ottobre 2015
Quando Francesca Cavassa, ieri pomeriggio, ha
visto l’acqua entrare e salire nuovamente nella sua casa di via Baratta
non ci voleva credere. Mamma Francesca era in zona aeroporto, al sicuro,
con suo figlio Fabrizio Pinna e il cane assistenza Kira. Doveva essere
un “ritiro” precauzionale, ma quando l’acqua ha iniziato a infangare
zona Baratta si è capito che non era così. “Non posso ricomincare tutto
di nuovo“, ha detto Francesca Cavassa.
Leggi tutto scrttto da
Angela Deiana Galiberti
02 Ottobre 2015 ,
La
disperazione di Francesca Cavassa, madre di Fabrizio.
“Non vogliamo più stare in questa casa”
Fabrizio, il giovane affetto da atassia per il quale da anni si è
attivata una gara di solidarietà per aiutarlo nella sua lotta contro
la terribile malattia, non era in casa ieri sera quando intorno alle
22:00 è arrivata un onda di piena dentro la sua casa. Con la mamma,
Francesca, è stao stato ospitato per la notte in un appartamento
messo a disposizione dalla Geasar, la società che gestiste
l’aeroporto di Olbia.
. Nella parole di Francesca Cavassa
c’è tutta la disperazione di chi ha la sensazione di non farcela più
a ripartire da capo
Scritto da Mauro Orrù .. Olbia Nova
VEDI
14 Novembre 2014,
Fabrizio Pinna un visita alla
SIAE
Fabrizio Pinna, il ragazzo di Olbia
colpito da una grave malattia e sostenuto dalla solidarietà di tante
persone, è venuto nella capitale per alcuni controlli medici.
Accompagnato dalla madre, il ragazzo oggi sedicenne, è passato anche a
salutare amici e conoscenti, alla Direzione Generale della Siae. Nello
scorso mese di aprile la Società aveva aperto una sottoscrizione, “la
Siae per Fabrizio”, una raccolta fondi alla quale hanno partecipato gli
organi sociali, gli associati, i mandatari, i dipendenti. Un gesto
importante dopo un primo intervento di solidarietà che aveva aiutato il
ragazzo ad andare in Maryland presso il Nih – National Institutes of
Health - di Bethesda, una struttura specializzata nella ricerca e nella
cura delle malattie rare.
Con l’occasione il Direttore Generale, Gaetano Blandini, unitamente al
Vice Direttore Generale, Sabina Riccardelli, ha consegnato un primo
frutto della generosità degli Associati e di tutto il personale Siae, un
assegno da 20 mila euro, per le necessità quotidiane di un adolescente
malato di atassia. Negli scorsi mesi la famiglia Pinna ha abbandonato il
container dell’aeroporto dove si era rifugiata dopo l’alluvione che ha
duramente provato la Sardegna, nel novembre 2013, ed è tornata a casa,
dopo i lavori che hanno riparato i danni causati dall’acqua e dal fango
e una ristrutturazione dell’abitazione che ha tenuto conto della sua
ridotta mobilità.
C’è ancora un residuo di 10 mila euro della sottoscrizione che sarà
utilizzato per il prossimo viaggio intercontinentale di Fabrizio, il
ritorno negli Usa, al Nih, che ha analizzato 20 mila geni e sta
predisponendo un’ipotesi di cura per il ragazzo. Come tutti i ragazzi
della sua età Fabrizio ha sogni e desideri, suona le tastiere, ascolta
la musica e spera in un futuro più roseo. La Siae non lo lascerà solo.
Olbia, 28 Febbraio
2014, Fabrizio Pinna è tornato
L’avventura americana di Fabrizio
Pinna non si è conclusa con il suo ritorno in Italia, ma è
appena cominciata. “Abbiamo deciso di continuare. – ha detto
Francesca Cavassa, madre di Fabrizio Pinna – Abbiamo
firmato e Fabrizio continuerà ad essere seguito dal Nih di Bethesda“.
Il Nih - National Institutes of Healthdi Bethesda, nel
Maryland (U.S.A.), è una struttura specializzata nella ricerca e
nella cura delle malattie rare. L’ospedale è l’unico centro al
mondo capace di dare una risposta ai malati di malattie rare come
Fabrizio Pinna. Militarizzato, praticamente sterile e all’avanguardia
dal punto di vista scientifico, il Nih accetta di curare solo il
20% di coloro che chiedono aiuto. Non è cattiveria, ma una
scelta obbligata: per portare avanti una ricerca scientifica di
altissimo livello servono tanti fondi e il Nih va avanti grazie a
donazioni statali e donazioni dei Vips come Nicolas Cage. Questo denaro
è sufficiente per curare e studiare solo il 20% dei casi di tutto il
mondo. E Fabrizio Pinna, colpito da atassia di origine sconosciuta,
rientra fra questi casi.
“All’interno del Nih abbiamo visto di tutto. – ha raccontato
Francesca Cavassa – Macchinari che in Italia ci sognamo, detergenti
per disinfettare le mani ogni tre metri perchè dentro ci sono casi
rarissimi anche di tumore e basta un raffreddore per mettere in pericolo
questi pazienti. Abbiamo però anche visto persone migliorate
grazie alla ricerca fatta dal Nih. E io non voglio togliere questa
possibilità a mio figlio“. Il Nih ha tutto il necessario
per portare avanti la sua ricerca su Fabrizio: 20mila geni da
analizzare, tessuti recuperati con le biopsie, risonanze
magnetiche approfondite. In 9/12 mesi, il Nih darà un responso, poi
inizierà la sperimentazione animale e – se si trova
qualcosa di potenzialmente utile - si sperimenterà la
potenziale cura direttamente sul giovane olbiese. Ed è a questo
punto che la ricerca del Nih dovrà dare risultati veri
per consegnare una risposta e una speranza a Fabrizio, alla sua famiglia e
a tutti coloro che lo sostengono.
Ed è qui che scatta l’anima
battagliera di Francesca Cavassa, una piccola leonessa che si è stancata
di lottare da sola contro la sordità dello Stato. “Non sono
solo io a dover lottare contro le mattaie rare. – ha detto
Francesca Cavassa – A Olbia ci sono tanti casi simili,
perchè le altre mamme non si uniscono a me? Perchè lo Stato non ci aiuta
come dovrebbe?“. La vita di una famiglia come quella di
Fabrizio Pinna non è facile. Se la famiglia è ricca, i problemi sono
nettamente inferiori. I soldi non comprano la felicità, ma in campo
sanitario possono comprare medicinali, cure alternative, viaggi della
speranza, attrezzature mediche speciali. Tutte cose che una famiglia
normale, magari monoreddio con lavoro stagionale, nonsi può permettere.
“Il Nih ci ha dato una cura
provvisoria per Fabrizio. Fino ai risultati degli esami, che dovremmo
avere entro 9/12 mesi, Fabrizio dovrà fare tanta fisioterapia e per fare
questa fisioterapia ci vogliono degli attrezzi speciali.
– ha raccontato Francesca Cavassa – Dobbiamo comprare un
giubotto particolare per gli esercizi in piscina che dovrà fare
tre volte alla settimana. Poi una nuova sedia a rotelle
e infine un macchinario per la fisioterapia che costerà 5000
dollari. Come si fa ad andare avanti grazie al buon cuore delle
persone?“. La domanda di Francesca Cavassa non è retorica:
i costi sono tanti per una famiglia normale ed è impensabile pagare
tutto questo confidando solo nella solidarietà. La Siae,
grazie a Gino Paoli e Gaetano Blandini, si occuperà di una raccolta
fondi per pagare tutto questo. Ma di queste cose, per malattie come
quella di Fabrizio, dovrebbe occuparsene lo Stato.
Francesca Cavassa, per fare un esempio concreto, ha tirato fuori dal suo
zaino tre scatole: sono parafarmaci indispensabili a
Fabrizio Pinna e alcuni di questi finiscono in 5 giorni.
“Queste cose sono indispensabili – ha concluso Francesca
Cavassa – ma la Asl non le passa perchè sono parafarmaci. Per una
famiglia normale, spendere 18 euro ogni 5 giorni è molto pesante dal
punto di vista economico. E questo è solo un esempio di quello che
viviamo noi tutti i giorni“.
fonte:
http://www.ilgiornalediolbia.it
a firma di Angela Deiana Galiberti
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Fabrizio
Pinna in America: la neve accoglie il giovane olbiese
Bethesda (Maryland), 15 Febbraio
2014 – Fabrizio Pinna, il giovane
olbiese colpito da atassia, è in America da una settimana esatta. La
delegazione “Pro Fabrizio”, composta da Francesca Cavassa, sua figlia
Manuela e altre due persone, è arrivata a Bethesda – nel Maryland –
sabato scorso. E’ stata la neve ad accogliere Fabrizio Pinna al NIH di
Bethesda, l’unico centro al mondo in grado di studiare le patologie
sconosciute come l’atassia. Un paesaggio fiabesco, dunque, sta
accompagnando il giovane olbiese in questo viaggio della speranza.
Fabrizio, durante questa settimana, è stato sottoposto a
diversi esami. Alcuni di questi
sono molto particolari, lunghi e pesanti. Fabrizio
è informato di tutto ed è perfettamente a conoscenza di ogni passaggio
che dovrà fare al NIH di Bethesda.
Gli specialisti del centro analizzeranno con cura il genoma
del giovane olbiese: un lavoro certosino che permetterà di capire
perchè Fabrizio è stato colpito da questa malattia
invalidante. Anche sua madre Francesca e sua sorella Manuela saranno
sottoposte a diversi esami. Serve un termine di paragone genetico e le
uniche persone che possono darlo sono proprio le due coraggiose donne.
Fabrizio tornerà ad Olbia il 21 Febbraio: la
delegazione atterrerà al Costa Smerlada alle 16. Questo è solo il primo
viaggio nel Maryland: gli specialisti del NIH, infatti, hanno bisogno di
effettuare su Fabrizio e la sua famiglia moltissimi altri esami, alcuni
dei quali invasivi.
fonte.
http://www.ilgiornalediolbia.it
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Olbia 4 Febbraio 2014 , riceviamo in Facebook e riportiamo qui il
bellissimo commento di Giuliano Marongiu, noto conduttore
televisivo, cantante, intrattenitore.
MAX PEZZALI A OLBIA PER FABRIZIO PINNA: IL SORRISO DENTRO UNA CANZONE
Il
regalo del cantante per il giovane affetto da una malattia rara.
Fabrizio Pinna aveva 8 anni quando, anziché guardare con disillusione alla
vita, come fanno tutti i bambini di quell’età, si è ritrovato a fare i
conti con la vita, a combatterla per sopravviverle. Una brutta malattia,
che si chiama atassia, che quando aggredisce non guarda in faccia
nessuno. Francesca è il nome di una madre, la sua, che non ha mai smesso
di lottare e di credere. Tutte le mamme del mondo non smettono mai di
lottare e di credere, se c’è anche una sola possibilità di restituire al
proprio figlio la speranza di una serenità che guarda verso la luce.
Oggi, 4 febbraio 2014, è un giorno speciale. Max Pezzali, l’idolo di
Fabrizio, ha attraversato il mare per varcare la porta di casa sua.
Una carezza sul cuore, leggera come una canzone che ripara dal
dolore.“Anche se fuori piove, è una bella giornata, perché mio figlio è
al settimo cielo!”. Sorride, tra le parole, Francesca. Max è affabile,
canta con Fabrizio “Io ci sarò”, il brano del suo repertorio che ama di
più. “Avevo sentito parlare di Fabrizio – confida il cantautore – mi è
stata data la possibilità di conoscerlo e sono qui”. Fabrizio vive con
la madre in una casa d’appoggio nei pressi dell’aeroporto di Olbia, dopo
che l’alluvione di novembre si è accanito anche su di loro: “Non abbiamo
più nulla – dice Francesca – la nostra casa e le nostre cose, sono state
spazzate via dalla violenza dell’acqua, aggiungendo dolore al
dolore”. Le avversità della vita non piegano il coraggio di una donna
che qualche giorno fa in televisione ha raccontato la sua storia e la
storia di suo figlio: “Gaetano Blandini, il direttore generale della
Siae, era davanti allo schermo e si è commosso quando ha sentito le
mie parole. Ha deciso di esaudire il desiderio di Fabrizio, che da
sempre ama Max Pezzali, e oggi è venuto qui da noi, insieme al
cantante e a Roberto Razzini, direttore della Warner Chappel Music
italiana. Sono persone dal cuore grande e sostengono la causa di mio
figlio”.Max Pezzali conosce la Sardegna, la musica che si produce e
segue i programmi televisivi che ospitano il mondo delle tradizioni
popolari: “Durante i miei lunghi soggiorni a San Teodoro – racconta – mi
sono nutrito di tutto il sapere di quest’isola, della sua cultura, della
sua poesia”.E’ ancora il cantante che parla: “Fabrizio è un ragazzo di
grandissima intelligenza e grande forza morale. Abbiamo parlato molto,
di tutto e soprattutto di calcio: si è preso gioco di me, che sono
interista, per il 3 a 1 inferto dalla Juventus, la sua squadra del
cuore. Un bel momento per lui!”Arrivano gli amici di Fabrizio e le
persone che gli vogliono bene. Max è un campione di disponibilità, cuore
aperto e generoso, solare nella comunicazione. “Ritornerò presto –
assicura – e faremo festa!”.Quando la sera di questo lungo giorno
calerà, il volo del rientro taglierà il cielo, lasciandosi dietro
qualcosa di speciale. Come le canzoni che cantano tutti. Come il sorriso
di Fabrizio che, come l’amore, muove.
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Olbia, 29 Gennaio 2014
– Mancano pochissimi giorni al viaggio in America di Fabrizio Pinna, il
ragazzino olbiese affetto da una sconosciuta forma di atassia. Francesca
Cavassa, madre del ragazzo, sarà ospite domani pomeriggio a “La Vita
in diretta”, il popolare programma televisivo della Rai. Lo scopo
dell’intervista è raccontare a tutta Italia il dramma dell’atassia di
origine sconosciuta. Un dramma che non si riguarda solo la patologia in
sé, ma anche l’assenza di informazioni, di cure, di aiuti concreti da
parte dello Stato. Aiutare una famiglia in queste condizioni dovrebbe
essere scontato, ma per la burocrazia non è così. Per avere aiuti e
rimborsi bisogna mettere nero su bianco che una cura, per Fabrizio, non
c’è. Una cosa questa che non è mai stata fatta e che costringe mamma
Francesca ad affidarsi al buon cuore delle persone per fare il suo
personale viaggio della speranza in America.
L’intervista di Francesca Cavassa andrà in onda su “La Vita in diretta”
alle ore 17.
fonte;
www.ilgiornalediolbia.it
a firma di Angela Deiana Galiberti
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Quindicenne ammalato, speranze dagli Usa
Fabrizio andrà in una struttura pubblica, avviata la raccolta fondi. C'è
il sostegno di cittadinanzattiva
leggi tutto la Nuova Sardegna , Olbia, 28
Settembre 2013
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Gara di solidarietà per Fabrizio: oggi e domani musica allo Chalet
leggi tutto
leggi tutto la Nuova Sardegna 17 Settembre 2010,
L'Unione Sarda 17 Settembre
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Musica d'autore e
solidarietà
leggi tutto
la Nuova sardegna 7 Gennaio 2010
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Spettacolo di
solidarietà con il chitarrista Marino De Rosas
leggi tutto la Nuova Sardegna 5 Gennaio 2010
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Raccolta fondi.
Galleria AUCHAN in gara la
solidarietà
leggi tutto
Vedi la Locandina
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Solidarietà.
Il piccolo colpito da atassia sottoposto ad un ceck up a Parigi,
Fabrizio Pinna è tornato a casa
OLBIA.Il piccolo Fabrizio è rientrato in Sardegna, ma occorrerà ancora un
mese per avere una diagnosi certa sulla sua malattia.Il bambino di otto
anni...........
leggi tutto
Il Sardegna 11/04/07
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Fabrizio parte
oggi: a Parigi il sogno di fermare il male
OLBIA. Di viaggi della
speranza il piccolo Fabrizio Pinna ne ha già fatti tanti, nonostante i
suoi otto anni. A Sassari , Milano , Genova. Un vai e vieni nelle
cliniche specializzate………
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L'Unione Sarda 03/04/2007
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Solidarietà, il piccolo
Fabrizio a Parigi per guarire.
OLBIA. E' da ieri
a Parigi Fabrizio Pinna, il piccolo di 8 anni colpito da una grave e
rarissima forma di Atassia che provoca la atrofizzazione del
cervelletto...........
leggi tutto
Il Sardegna 03/04/2007
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Alla Sacra
famiglia, ancora musica e solidarietà per aiutare il piccolo Fabrizio OLBIA.
Un'altra serata di musica e solidarietà si terrà stasera a favore del
piccolo Fabrizio, il bimbo di 8 anni affetto da una rara forma di
astrofia cerebellare..........
leggi tutto
La Nuova Sardegna
31/03/07